SEI LINFA NON SEI ROCCIA

“Sii forte bambina mia, non cedere. Tieni duro. Sii roccia sempre, anche quando dentro tutto si frantuma.”

“Ma io non sono pietra, non sono fatta per stare ferma e compatta sotto il peso. Io sono linfa e scorro. Sono linfa e posso attraversare il dolore come se fosse una stagione. Io non mi spezzo perchè mi piego, mi sposto, mi adatto e nel farlo cambio forma, ma senza perdere me stessa. La linfa è ciò che muove, che sale, che cerca la luce anche quando non la vede. E’ quella che sente, ancora prima di capire. E’ la mia natura che mi salva, non la mia forza.”

“Nel mio corpo la linfa è invisibile. Scorre tra vene ed emozioni, tra ricordi e respiro. Sale dalla pancia fino al cuore ogni volta che sto per piangere . Discende dalla gola alla schiena quando mi vergogno.”

“Io sono un albero che cammina. Con le radici nei giorni che ho taciuto ed i rami nel cielo che non mi è stato promesso. La pelle non è una corazza, è una corteccia viva , non devo essere dura, devo essere solo vera.”

“E anche se oggi mi viene chiesto di essere quella forte, che tiene insieme, che spiega e che consola , io oggi non lo farò, perchè oggi sono liquida, mi sto sciogliendo, oggi evaporo e mi spargo come rugiada sul primo dubbio di questa giornata”

“Sono linfa oggi, non rispondo ai messaggi, non risolvo conflitti , mi dispiace, ma torno domani, forse.”

“E anche se ti amo, se sei mia madre, mia figlia, mia sorella , il mio gatto, oggi non sono la roccia. Oggi sono la foglia che balla, faccio il muschio che ascolta, la linfa che fluisce.”

E tu? ti sei mai concessa di non reggere tutto? Significa anche questo essere linfa, significa esistere in forma fluida, percepire prima di capire, muoversi prima di spiegare, amare senza possedere. Non sei qui per trattenere. Sei qui per passare.

Sei linfa, non roccia, non tenere tutto insieme. Ogni tanto lascia che cada qualcosa, magari era solo un vecchio ramo che non ti serve più.

LaMalaQuercia

SMETTERE DI MENDICARE IL VUOTO

Ci sono dolori che non nascono dalla perdita, ma dalla scoperta che non c’era niente da perdere. Hai lasciato andare un amore che in realtà non c’era e quando lo hai capito tutto è crollato , ma non come crolla un tempio…come crolla una scenografia.

Succede piano piano, non per rabbia. Non per vendetta, ma un giorno ti svegli e non hai più voglia di bussare. A cuori chiusi, a silenzi eterni. A stanze in cui entri sempre in punta di piedi e ne esci con meno voce .

Succede quando ti accorgi che non era amore, ma speranza travestita da abitudine, assenza travestita da promessa. Pensavi di essere al centro di una scena, in realtà eri solo ai bordi.

Allora smetti di lasciare pezzi di te nelle soglie dove non arriva nessuno. Di chiedere attenzioni con il fiato corto. Di crederti in difetto, soltanto perché qualcuno non ha saputo riconoscerti, vederti. Smetti di mendicare il vuoto, perché tanto il vuoto non risponde mai e tu non hai più bisogno di spiegarti. Hai bisogno solo di respirare, a pieni polmoni. E allora respiri con tutto, con la pelle che non trattiene più, con il cuore, che non si piega più, con lo sguardo che non aspetta più.

Si fa così quando si finisce di mendicare un miraggio: semplicemente ci si espande, come fa la luce. Come fanno tutte le cose che non hanno più bisogno di essere capite.

LaMalaQuercia

FIGLI DI NESSUNO

Ci sono persone che non sono mai state davvero figlie. Non perchè mancasse una madre o un padre, ma semplicemente perchè nessuno è mai stato capace di accoglierle nel proprio cuore come fossero qualcosa di prezioso, raro, unico, importante. Solo silenzi, distanze, doveri. A volte perfino la freddezza, oppure un affetto che si ferma alla superficie. Si sa, chi cresce così impara a non chiedere, a non disturbare, a fare tutto per conto suo, rendendosi piccolo piccolo, fino all’invisibilità.

Chi ha sentito di non essere mai al centro del cuore di nessuno lo sa che quello che è mancato non potrà mai tornare, non si può rimediare ad una infanzia vissuta da soli anche quando si era insieme agli altri. Quel vuoto non può essere riempito da niente, non da autoaffermazioni, da spiritualità o da promesse. Niente . Niente. Niente. Però si può smettere di girare intorno a quel vuoto come se ci definisse.

E’ una sensazione di libertà silenziosa quella che si assapora quando si accetta che non saremo mai figli nel cuore di qualcuno, ma siamo in grado di smettere di vivere in funzione di questa mancanza. Non dobbiamo “trasformare” la ferita in qualcosa, come direbbero i testi di psicologia o peggio quelli new age, quello che c’è da fare è soltanto lasciarla lì senza identificarcisi più. Esistere per ciò che siamo e non per ciò che è mancato. Non c’è bisogno di aspettare uno sguardo che non arriverà o mettere alla prova il mondo per vedere se stavolta deciderà di tenerci.

Non si guarisce mai del tutto, però si smette di sanguinare in silenzio.

Non serve tornare indietro, non c’è niente da correggere né da cancellare. Solo camminare avanti, con la consapevolezza che si possa comunque esistere con dignità. E questo e’ già abbastanza, è già libertà.

LaMalaQuercia

LA SCHIENA DRITTA

L’onore non è virtù, non è neanche bontà. E’ verticalità invisibile. Quella linea interiore che tiene dritti, anche quando il mondo non guarda.

Non chiede premi l’onore, non cerca testimoni , è il contrario della furbizia, è dire la verità anche quando conviene tacere. E’ non sferrare il colpo, anche quando si potrebbe, quando sarebbe semplice, istintivo.

Può essere confuso con la paura di ferire, ma no, non lo è. E’ avere rispetto per la propria luce, perchè chi colpisce per ferire…perde se stesso, anche quando vince.

E’ fedeltà a quello che sai essere giusto, anche quando ti costa, tanto. Anche quando resti solo, quando fa male.

Si sente l’onore, si percepisce come un battito sotto la pelle. Come il silenzio lieve dopo una scelta pulita.

Non infierisce l’onore, ma neanche resta in ginocchio, riconosce il male e non lo replica, taglia il legame: ma con dignità.

L’onore lascia andare chi non vede, ma non diventa cieco a sua volta

Non vende la propria luce per ottenere affetto.

L’onore esce da una stanza senza sbattere la porta. Ma non rientra mai più.

LaMalaQuercia

“IO SONO IL SOLO ED UNICO PERCHE'”

Non cercarmi nei sorrisi facili, non aspettarti che io rassicuri. Io sono l’amore e vengo a dire la verità.

Io sono il solo ed unico perchè, il motivo che non cambia, anche quando cambia tutto.

Sono la scintilla che non chiede, ma accende.

Sono quello che ti smaschera, che ti lascia nuda, tremante, viva.

Io non prometto salvezza, prometto verità.

Io te lo dico in faccia: quello che hai perso non era tuo.

Quello che fa male sta guarendo, quello che ti ha spezzata, ha fatto spazio a me.

Io non sono quello che ricevi, sono quello che resta quando non hai più niente.

Io sono la radice, sono la fine delle scuse, sono l’inizio di te.

Io sono l’amore. Non ho bisogno che tu mi capisca, solo che tu non mi tradisca.

LaMalaQuercia

Il titolo è preso da una frase del film “collateral beauty” del 2016.

DOVE FINISCE L’AMORE CHE NON SI E’ VISSUTO

Non tutti gli amori “accadono”, alcuni no, restano sulla soglia, fermi, immobili, lontani solo un respiro dal compiersi : e ti guardano .

Puoi riconoscerli facilmente, perchè non si consumano mai, come una brace sempre accesa ,che brucia piano, ma proprio non riesce a spegnersi, non vuole. Sono silenziosi, dolci, non fanno schiamazzi , non si agitano, ma stanno lì: restano. Si trattengono negli occhi, nel corpo, nelle mani, nella testa; si accucciano perfino nel piccolo spazio silenzioso tra due parole.

Ma non tutto quello che “non è” viene perduto. A volte ciò che non cresce si trasforma, anche l’amore che non si è potuto vivere, che non si è dato né ricevuto, può cambiare la sua destinazione finale e diventare fuoco sacro, voce, scrittura , visione o altro. L’anima ricorda tutto, anche la forma di un amore non nato e quella forma può prendere mille nuove sembianze, mille germogli e persino chi è stato spaventato a morte può sentirlo ancora quando diventa parola, gesto, vibrazione. Chi si è perso può ritrovare la strada e chi si è ammalato può guarire: ciò che nasce da quel vuoto che non si è mai potuto riempire è un varco ancora aperto, un passaggio segreto, un atto d’amore. Il regalo degli amori non nati a volte è la strada che porta alla fioritura.

LaMalaQuercia

LA FORZA CHE TREMA

C’è una forza che vive sotto la pelle nuda, proprio lì, dove il mondo tocca e fa male. E’ una forza che non urla, non lotta, non si difende. E’ la vulnerabilità. E’ una forma di coraggio , quello di restare aperti anche quando sarebbe più facile chiudersi. E’ la verità che diventa voce anche se ha paura, anche se trema, dice :”sono qui, con tutto quello che sono. Anche se non è perfetto, anche se fa paura”. E’ la ferita che ha smesso di coprirsi e si mostra, anche se con gentilezza, senza ostentazione . E’ dire “no” senza alzare la voce ,è restare quando dentro tutto ti dice di scappare. Che grande forza richiede, che enorme audacia. Noi lo sappiamo che non possiamo essere invincibili, però scegliamo comunque di essere vive. Allora, la prossima volta che sentirai la pelle bruciare sotto uno sguardo, la voce rompersi mentre pronunci una verità, il cuore esposto in un gesto che nessuno comprende, ricordati, non ti stai frantumando, ti stai mantenendo integra e questa è la forma più grande di potere che tu possa avere.

LaMalaQuercia

Ispirato da Tarika di Maggio e da tutte le altre ragazze del mio cuore.

IL PUNTO DI NON RITORNO

Arriva piano come il vento dopo la pioggia, non fa rumore, non si annuncia, non grida , ma porta via con se tutto quello che non sei più disposta a tradire. E’ il punto di non ritorno.

Non è rabbia, non è resa, non è un gesto: è come un varco interiore e quando lo attraversi smetti di bussare a porte che ti chiedono di diventare troppo piccola per entrare. Quel giorno inizi a parlarti con onestà e non aspetti più un segno, perchè ormai ti sei fatta voce, direzione e anche approdo.

Il punto di non ritorno è sacro perchè non ti permette di tornare indietro, neanche se tu lo volessi, ma per fortuna, finalmente ,non lo vuoi e ti accorgi che la paura del cambiamento non può governare le tue scelte , così decidi di lasciare, anche se ancora non sai dove andrai.

Ci arrivi a piedi scalzi al punto di non ritorno, con le mani che sanguinano e vuote , ma forse non è vero che sono vuote quelle mani, forse, insieme al sangue, ci sei tu. Lo trovi lì il tuo potere: non quello che domina, ma quello che sceglie.

LaMalaQuercia

CONVERSAZIONI COL BUIO

A volte mi siedo davanti a lei, in certe sere, quando mi sento confusa: la guardo, la riconosco sempre anche se non ha volto, è la parte di me che ha camminato scalza sui vetri rotti, che non ha mai pianto quando stava crollando tutto ma ha raccolto silenziosamente ogni frammento di vetro.

Non parla subito, aspetta che io smetta di mentirmi e solo allora inizia il dialogo.

Lei mi guarda senza tradire nessuna emozione e mi dice: ” Se non avessi avuto paura chi saresti stata?” ed io…io non so rispondere, inizio a scorrere tutte le versioni mancate di me , quella che è partita, quella che ha gridato a squarciagola, quella che ha scelto di restare intera persino quando sarebbe stato sufficiente spezzarsi per essere accolta ed amata.

Alza il volto lentamente, soltanto il buio sa farlo con quella flemma provocatoria :”perchè continui a cercare la salvezza dove ti sei già perduta?” io mi irrigidisco, mi sento avvampare, iniziano ad aprirsi le mie crepe più profonde, quelle dove ho nascosto tutte le parole che non ho mai detto, tutti i miei gesti trattenuti ed i sogni piegati per non farli trovare neanche da me.

Lei, il buio , si avvicina, senza fare rumore , passo dopo passo , ho la pelle d’oca quando alza il viso che quasi sorride, ora si, la vedo nettamente, sono io , intera, libera come non sono mai stata . Mi si spezza qualcosa dentro ma non è dolore, è un piccolo assenzo dell’anima.

LaMalaQuercia

LA SOGLIA DEL VERO

Ci sono delle verità che bruciano in gola come sale su una ferita aperta. Le vedo, le sento, le riconosco, mi urlano dentro e mi lacerano, perchè se uscissero ferirebbero, ma se restano dentro, consumeranno me .

E’ un luogo di tormento questo , dove il cuore vuole proteggere e la parola può colpire, dove l’amore si trasforma in silenzio , non per paura, ma per delicatezza.

Accade con chi amiamo, con chi vorremmo salvare. Amici che si perdono in amori che li annientano, scelte che li allontanano da sé.

Io li guardo, lo so , eppure taccio , non perchè non mi importa, ma perchè amo abbastanza da non voler ferire. Ho imparato ormai che ogni piaga ha bisogno del suo tempo per guarire e che la parola potrebbe essere un colpo e non una carezza .

E’ così che resto in silenzio, mentre dentro sono spezzata ,perchè vorrei gridare, scuotere e liberare, ma mi fermo, immobile, muta, come una mano tesa che non stringe .

Difficile da accettare questa magia di esserci senza invadere, di amare senza imporre, di aspettare che chi ho davanti arrivi da solo al suo confine, mentre vedo tutto: quanto si sta facendo male, come cammina verso il buio credendo che sia calore. Vorrei gridare , trascinare via a forza. Ma non posso, perchè la verità detta prima del tempo taglia, mentre il silenzio brucia me, come amore trattenuto: io resto lì a vegliare, come si veglia un sogno che non è tuo, ma ami lo stesso. Il voler bene agisce così, si siede accanto e resta vicino, con una parola in mano ed il cuore a pezzi ,perchè non sempre parlare aiuta. Perchè certe verità, per essere accolte, devono nascere da dentro, non arrivare da fuori

Questo non è un luogo di voci, ma di veglia. Non è una battaglia, è una preghiera silenziosa e devo fare un passo indietro e fermarmi , con tutto il peso dell’amore che tace.

LaMalaQuercia