
Non è un’idea, e neppure un errore dell’intelletto. Il pensiero fisso è un cuore che non si arrende. E’ un richiamo costante incapsulato in una forma, in un volto, o in una possibilità che non si è mai compiuta…o almeno non ancora.
La chiamano ossessione, ma in fondo è un’assenza che ha trovato il modo di farsi ascoltare, è un nodo che pulsa perchè nessuno lo ha mai sciolto davvero. Non si può cacciare via con la ragione, perchè non è da lì che nasce. La mente ripete ciò che il cuore non ha risolto, cerca di dare una forma a quello che non gli sa spiegare. Ma quando un’ emozione è troppo intensa, troppo antica, la ragione perde il suo potere e si ritrova in loop. La sequenza si ripete come si ripete una domanda che non ha mai avuto risposta, come un’eco che rimbalza in una stanza vuota chiedendo solo di essere ascoltata e tu, esasperato, tenti ogni scorciatoia: le tecniche di distrazione, la corsa all’azione, l’esorcismo…nulla funziona. Perchè il pensiero fisso non vuole sparire, vuole essere riconosciuto e accettato nella sua testarda esistenza. Forse non si dissolverà mai, però si può spogliare, far cadere a terra la pelle stretta del tormento perchè esca diverso , come un serpente diventato aquilone. Così potrà smettere di mordere e tu, che prima lo nutrivi come un Dio capriccioso, finalmente cammini senza più inciampare in lui, perchè ora è l’eco lieve di qualcosa che hai già attraversato, qualcosa che non cerca più risposte e non pretende più ragione. Quando smetti di lottare le sbarre si dissolvono. Erano pensieri solidificati dal timore e la chiave, come sempre, era nel cuore.
LaMalaQuercia










