NON POSSIAMO VIVERE COME SE NULLA ACCADESSE

Le situazioni sono diverse, i luoghi e i tempi non si sovrappongono. Eppure l’anima nera è la stessa: l’ombra che attraversa la storia quando il potere diventa indifferenza, quando la forza si sostituisce alla pietà, quando il silenzio diventa complicità.”Chi non ricorda la storia è condannato a ripeterla”. Oggi quelle parole non sono polvere d’archivio, sono un monito che ci guarda negli occhi.Non possiamo vivere come se nulla accadesse, non oggi, non quando il mare trattiene ancora l’eco di piccole barche fermate prima di arrivare a Gaza.Non quando il gesto fragile di una flottiglia diventa l’unico modo per dire “non ci arrendiamo al silenzio”. Ottanta anni fa il mondo si trovava davanti allo stesso abisso. Era il 1940, e a Dunkerque centinaia di migliaia di uomini erano intrappolati sulle spiagge. La loro sorte sembrava segnata: avrebbe potuto essere massacro. Eppure centinaia di barche civili, spinte più da necessità che da eroismo, attraversarono il mare e strapparono vite al destino. Non cancellarono la guerra, ma salvarono una parte di umanità che non si era piegata. E mentre a Dunkerque una strage fu evitata, altrove l’orrore cresceva silenzioso, passo dopo passo. Il mondo sapeva, ma non vedeva. E così milioni di ebrei furono deportati, sterminati, cancellati dalle città e dai registri, insieme a rom, oppositori politici, omosessuali, disabili. Quella fu la vera lezione tradita della storia: non solo la violenza, ma l’indifferenza che la rese possibile. Il silenzio, l’abitudine, lo sguardo distolto. Allora il mondo aveva taciuto troppo a lungo, aveva piegato la testa davanti alla logica della forza, solo dopo, a un passo dall’abisso trovò il coraggio di opporsi. E oggi? La storia ci mette davanti allo stesso specchio. Guerre dichiarate “necessarie”, civili che non contano, confini che trasformano la cura in crimine, l’indifferenza che torna comoda. Forse questa è la seconda possibilità del genere umano: riconoscere per tempo ciò che allora abbiamo finto di non vedere. Non possiamo vivere come se nulla accadesse. Forse non salveremo Gaza con una flottiglia, forse non fermeremo le guerre con uno sciopero, ma almeno salveremo noi stessi dal diventare spettatori complici. Perchè la dignità non è un lusso, è l’unica eredità che ci resta quando la storia torna a chiedere: vuoi piegare la testa o vuoi custodire ancora la libertà di scegliere, camminando dritto anche nel vento contrario?.So che sembra follia, ma con un ottimismo che non si osa guardare in faccia io continuo a credere che il genere umano sappia ancora reinventarsi.E se pure la storia ci ripete i suoi abissi, malgrado le macerie tutte intorno a noi, so che possiamo scegliere di cambiare e che non è tutto scritto.

LaMalaQuercia


Scopri di più da LaMalaQuercia

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Pubblicato da LaMalaQuercia

Storie di cuore e di terra

4 pensieri riguardo “NON POSSIAMO VIVERE COME SE NULLA ACCADESSE

  1. La flottiglia è stata necessaria, perché l’ Europa ha detto la sua, all’ ONU gli Usa mettono il veto, alla flottiglia non si può mettere il vero.
    Forse ha addirittura accelerato la pace che dovrebbe essere firmata oggi o domani.
    La flottiglia è stata come una spia rossa che ha segnalato il superamento del livello di disumanità.

    Piace a 1 persona

Scrivi una risposta a fabiomarinelli Cancella risposta