GERUSALEMME

Sei il luogo dove Dio è stato chiamato per nome e l’uomo ha risposto con la spada. Dove la fede è altissima, eppure la pace non arriva mai. Hai portato in grembo il primo Tempio e l’hai visto crollare. Hai sentito le urla di chi partiva in esilio, e le voci spezzate di chi tornava per ricostruire. Ti abbiamo salita con le croci, e presa con le spade. Coperta d’oro e poi di polvere.Cristiani, ebrei, musulmani- ognuno ha inciso il proprio passo su di te con prepotenza. Ma tu non appartieni a nessuno. Semplicemente sei. Sei la pietra sotto le mani che pregano, il muro che non separa più, ma trattiene le lacrime. Sei la cupola che sfida il cielo, il sepolcro che custodisce l’assenza, la via Dolorosa di chi cerca senza trovare. Nata molto prima degli eserciti e prima di ogni mappa, eri una collina silenziosa sotto il cielo. Poi sono venuti i re, con i loro templi d’oro, e i profeti, con le loro parole brucianti come fuoco. Hai conosciuto Davide, custodito Salomone. Hai tremato sotto i passi di Gesù ,hai vegliato il volo di Muhammad nella notte. Eppure, oggi, non sei che un corpo conteso. Uno scheletro di fede rivestito di filo spinato. Ogni giorno milioni di piedi ti sfiorano, ma in pochi si inginocchiano davvero. Ti fotografano, ti proclamano, ti usano come simbolo. Ma non sei un’icona, sei una ferita che non si rimargina. Ogni volta che qualcuno grida “Dio è con noi” , un altro muore in tuo nome. Ogni volta che si costruisce un muro per difenderti, si cancella una strada che portava alla pace. Allora resti ferma, tra le mani di chi prega e le armi di chi dà ordini. Sei una testimone stanca, una prigioniera di troppa fede , ostaggio dell’idea di essere sacra. Forse non vuoi più essere promessa, nè destino, forse vuoi essere soltanto ciò che eri all’inizio: un luogo dove l’umano incontra il mistero…e non lo usa. Se un giorno torneremo non per possederti ,ma per ascoltarti, non troveremo più altari, nè troni, nè confini. Troveremo soltanto un respiro e allora, forse,comprenderemo che non era Dio a chiedere sangue, ma noi a offrirglielo.

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Pubblicato da LaMalaQuercia

Storie di cuore e di terra

4 pensieri riguardo “GERUSALEMME

  1. Purtroppo le religioni abramitiche hanno deciso di avere filiali a Gerusalemme, la cosa più incredibile è che nonostante tutte credano nello stesso Dio di Abramo, da millenni si uccidono a vicenda. La città è diventata un simbolo della violenza delle religioni.
    Assurdo uccidere in nome di Dio!

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  2. Senza parole.

    C’è tutto.

    Hai un talento speciale e riesci come al solito a trovare metafore originali.

    “Uno scheletro di fede rivestito di filo spinato” rende perfettamente l’idea della tragedia che si sta consumando.

    Gio

    Piace a 1 persona

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