LA VERITA’ DELL’OMBRA

C’è una zona cieca che abita dentro ogni essere umano. La chiamano “ombra”, come se fosse altro da noi. Ma non lo è.

L’ombra è la parte che non vogliamo vedere, e che però ci vede benissimo. Conosce i nostri scatti d’ira, i pensieri meschini, le fughe codarde, i desideri troppo grandi o troppo sporchi. E’ ciò che respingiamo per poterci dire “buoni”, “giusti”, “spirituali”, “adatti”. Ma proprio quel rifiuto la rende più forte.

Molti cercano di combatterla. Ma la verità è che nella maggior parte dei casi perdiamo. Perdiamo finché continuiamo a trattarla come se fosse un nemico. Ma quando smettiamo di opporci ed iniziamo ad ascoltare, allora qualcosa si può trasformare. Non è una vittoria, è un passaggio, un primo passo verso qualcosa che può assomigliare alla libertà. E se l’ombra non andasse eliminata? Se la guardassimo, ascoltassimo, comprendessimo? Non per giustificare il male, ma per togliere potere al rifiuto. Perchè ciò che viene escluso torna sempre: più subdolo, più feroce, più disperato. Chi riesce a sedersi accanto alla propria ombra senza fuggire non diventa un santo. Impara solo a non raccontarsi più storie.

E in quel silenzio spoglio, dove ogni illusione si è arresa, resta soltanto il battito nudo di ciò che siamo, senza più difese, senza più maschere da usare nemmeno con noi stessi.

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Pubblicato da LaMalaQuercia

Storie di cuore e di terra

12 pensieri riguardo “LA VERITA’ DELL’OMBRA

  1. Ti rispondo con la favola di Fedro: Peras imposuit Iuppiter nobis duas: propriis repletam vitiis post tergum dedit, alienis ante pectus suspendit gravem. Hac re videre nostra mala non possumus; alii simul delinquunt, censores sumus.
    In realtà la zona ombra non è attiva è una memoria delle nostre azioni.
    Ho visto un film di un killer che aveva perso la memoria ed è diventato una persona normale.
    Quindi i nostri errori vengono memorizzati in una zona d’ombra, e ci influenzano, sarebbe meglio cancellarli, ma un altro dei difetti del corpo umano e che non si può cancellare la memoria.
    Se facessimo un reset ogni anno saremmo tutti più buoni.
    Ma poi chi stabilisce cosa è buono e cosa è cattivo?
    Quindi quelli che sono errori per la nostra morale religiosa e per le nostre leggi, potrebbero non esserlo per altre culture.
    Se uno ammazza uno sconosciuto in guerra non è reato, se uno ammazza una persona che conosce in pace lo è. Ecc. Ecc.

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  2. Però l’autocritica non è sufficiente, occorre la cancellazione. Purtroppo non c’è la possibilità di cancellare.
    Qualcuno potrebbe gioire nel conservare nella memoria le sue birichinate, ma allora non è autocritica 🤣

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      1. Hai detto il vero: ci può essere chi va fiero delle sue cazzate.
        Quindi possiamo dividere l’umanità in 3 categorie:
        1) i fedriani che non fanno caso alla zona d’ombra;
        2) gli autocritici;
        3) i fieri delle proprie cazzate.
        🤣😂🤣😂🤣😂

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  3. L’ombra è parte di noi non esiste che non se ne accorge, non esiste chi la scansa non esiste chi ne venga pienamente aaaorbita. Luce e ombra, ombra e luce certo farci i conti con l’ombra non piace a nessuno sedercisi accanto men che meno accettare che esista in noi poi non ne parliamo ….ma quella c’è e sebbene nessuno lo ammetterà mai talvolta ci fa tanto comodo scomodarla.

    luciana

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  4. c’è l’ombra che preferisco e sta fuori di noi, ci accompagna, ci anticipa o ci segue: manifesta dove siamo quando la luce ci illumina; non ci critica, soprattutto non ci fa sentire soli e ci dimostra che esistiamo senza infingimenti. È l’ombra che mi viene in mente quando si parla di ombre

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