
Nasciamo con un codice genetico : colori ,costituzione, probabili malattie… tutto sembra essere prevedibile, ma il nostro DNA comprende la nostra vocazione? il nostro destino è segnato? Il torero spagnolo Manolete , considerato uno dei migliori di tutti i tempi, che cambiò lo stile e l’idea stessa di corrida, da bambino era timido e pauroso. Cagionevole di salute, era interessato soltanto alla lettura e alla pittura. I suoi coetanei lo deridevano perchè era sempre chiuso in casa attaccato alle “sottane” della mamma, non aveva amici e solo raramente si univa agli atri bambini. Verso gli undici anni qualcosa cambiò, improvvisamente non riusciva ad avere altro interesse se non i tori . Era giovanissimo alla sua prima corrida pubblica alla scuola per toreri di Montilla, 13 anni, un ragazzino, ma con un coraggio da leone rimase fermo, piantato a terra davanti al toro e quando venne ferito all’inguine , non volle neanche essere accompagnato a casa, ci tornò sulle sue gambe. Cosa stava succedendo? un intrepido eroe si stava sostituendo al bimbo timido e spaventato? All’eta di 30 anni precisi (1917-1947) Manolete morì , incornato . Allora che cosa è successo in quell’anima? Era nato con il destino già segnato? Il fuoco che aveva era talmente forte che per proteggersi (come dice Hillman: i bambini sono intrinsecamente più avanti rispetto a se stessi) aveva cercato di sfuggire a quella chiamata nascondendosi per non correre verso il suo destino? Poi, l’incendio è divampato e lui non è riuscito più a scappare da se stesso e così, il fato si è compiuto.Ora, possiamo chiederci, il matador più coraggioso di tutti i tempi è nato con il fuoco sacro dell’eroe? lo ha percepito ed ha cercato di essere altro per sfuggire a quel fuoco? Se così è, significa che nei nostri geni c’è scritta ogni cosa e ,per quanto noi facciamo, quello che dovremo essere, alla fine, saremo.
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uhm….io credo che ci sia una qualche possibilità di sfuggire o almeno di arginare il ns dna, i ns geni, se così non fosse sarebbe come vivere una vita segnata in partenza, sarebbe terribile non trovi? non avere nessu libero arbitrio, nessuna facoltà di scelta, sapere che dovremo comunque soccombere ai ns geni……..
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Sinceramente penso che il nostro libero arbitrio lo abbiamo, ma limitato entro certi schemi derivanti da tante cose, karma compreso.
Non tutti hanno il “fuoco sacro” di Manolete, per alcune persone la scelta è molto più ampia, ma credo ci siano alcuni per cui certe cose diventano “impellenza”, non per tutti ovviamente riguarda la professione, ma ritengo che per ognuno di noi ci sia una sorta di “compito di vita” a cui si può sicuramente sfuggire, ma lo scotto da pagare in questo caso è molto alto
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Bella storia, che non conoscevo.
Tema su cui si potrebbe discutere per ore ed ore.
Vero che il nostro DNA caratterizza la nostra essenza.
Credo però che se il ragazzino timido ed impaurito è diventato un leone, così è stato perché ha voluto ribellarsi ad una condizione che lo mortificava, rifiutando in qualche modo un’idea di sé stesso che non gli piaceva.
Una volta abbattuto quel muro, nasce la consapevolezza che si può andare oltre le proprie debolezze.
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Domanda: ma a quella età c’è già la capacità di una reazione così “forte” nel rifiuto di ciò che di noi stessi non ci piace? se sì la personalità del ragazzino è oltremodo particolare e piena di quel “fuoco” di cui parlo nell’articolo……..
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Bella domanda.
Mi piace pensare che quel moto rivoluzionario, quel confronto aspro con la propria identità, che spesso si verifica in età post adolescenziale, possa essere presente anche in un ragazzino
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