La sindrome del cuore infranto

La sindrome del cuore infranto, o sindrome di Takotsubo, è una cardiomiopatia da stress non ischemica che riproduce i sintomi dell’infarto. Il nome fa riferimento alla pesca dei polpi in Giappone, perchè il ventricolo sinistro del cuore del paziente, assume la forma di una sorta di cestello che viene usato per la pesca dei polpi , il takotsubo appunto. La causa è ad oggi poco chiara, ma alcuni studi hanno evidenziato che, nella maggior parte dei casi (più dei 2/3), la sofferenza cardiaca segue un evento particolarmente stressante o una forte emozione. Non credo sia un caso che colpisca in maggioranza le donne e la parte sinistra del cuore (il lato sinistro è da sempre legato al femminile). Insomma , quando subiamo un forte dolore, portiamo istintivamente le mani al petto, perchè veramente ci sembra che ci faccia male.Quindi sì, il dolore emotivo può anche uccidere e come diceva Aristotele, l’anima non può essere separata dal corpo, anzi è una sua capacità, la capacità che consente all’organismo di vivere.

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Storie di cuore e di terra

4 pensieri riguardo “La sindrome del cuore infranto

  1. Si, penso si possa morire di crepacuore, quando si perde qualcuno, e anche se non si muore fisicamente, una parte dell’anima se ne va..Anche un grande dolore, la fine di “qualcosa”, può avere la stessa conseguenza. Poi tutto dipende da come vuoi, e puoi, vivere la tua vita…

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  2. in fondo cosa siamo? delle fragili entità, e quanto può sopportare il ns cuore, la ns mente, quanto possono vedere i ns occhi, sentire le ns orecchio, quanto possiamo portare come Atlante il giogo del mondo sulle spalle senza piegare le ginocchia e crollare?

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