I VESTITI CHE NON SIAMO PIU’

Ci sono vestiti che nessuno vede, ma che abbiamo portato addosso per anni. Non erano di cotone né di lana: erano fatti di ruoli, di convenzioni, di paure.L’abito della ragazza accomodante, sempre sorridente anche quando avrebbe voluto urlare; il tailleur della donna forte, che non chiede mai aiuto; il costume da trasgressiva, messo per farsi notare mentre dentro si desiderava soltanto un luogo sicuro dove riposare. Li abbiamo indossati con zelo, con rassegnazione, con speranza. Per essere amate, accettate, comprese. A volte ce li siamo infilati da sole, credendo che fosse giusto così. Altre volte ce li hanno messi addosso gli sguardi degli altri, le aspettative, i “tu sei fatta così” pronunciati come sentenze. Poi qualcosa si incrina, una delusione, una rabbia, un’illuminazione e tutto quello che prima sembrava necessario, comincia a pizzicare sulla pelle. Ci muoviamo dentro quei vestiti e li sentiamo stretti, sbagliati, pesanti.Non siamo più quella che tace per non disturbare. Non siamo più quella che finge disinvoltura. Non siamo più quella che ha bisogno di sembrare sempre a posto. Allora, piano piano, iniziamo sfilarceli di dosso. Con gesti piccoli, ma rivoluzionari: un “NO” detto con fermezza, un silenzio scelto, un confine tracciato. Ogni strato che cade ci avvicina a qualcosa di più autentico. A volte ci sentiamo nude, esposte, ma è una nudità buona che respira e si riconosce. E non serve disprezzare quei vecchi abiti interiori. Possiamo ripiegarli con cura e dire loro grazie, per averci protetto, per averci permesso di arrivare fino qui, anche se ci hanno stretto, anche se oggi non ci somigliano più. Perchè crescere è anche questo: lasciar andare, senza odio, senza rinnegare le versioni passate di noi. Siamo cambiate, un giorno ci siamo guardate allo specchio senza armature e senza paillettes emotive . I vestiti che non sei più non vanno buttati con rabbia, né incorniciati con nostalgia. Si possono salutare con un inchino ed un sorriso e magari metterli in una scatola con scritto “grazie, ma ora sto da un’altra parte” e chissà, forse è questa la vera eleganza: uscire di casa indossando se stesse, senza zip e senza vergogna.

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Pubblicato da LaMalaQuercia

Storie di cuore e di terra

2 pensieri riguardo “I VESTITI CHE NON SIAMO PIU’

  1. vero per ogni età c’è un modo in cui ci relazioniamo con gli altri, però siamo sempre noi: l’abito (anche figurato) non fa il monaco.

    tutte le persone che abbiamo incontrato, però ci hanno arricchito (qualcuna no) e il nostro abito interiore è più colorato!

    saluti da Fabio

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