LETTERA ALLA SPERANZA CHE HO LASCIATO ANDARE

Ci sono addii che non si consumano nella rabbia, ma nella resa dolce e inevitabile a ciò che non sarà mai

Ti ho tenuta stretta anche dopo che te ne sei andata. Eri succosa e morbida come un frutto maturo, e mi hai avvolta così pienamente da coprirmi gli occhi – impedendomi di vedere che non sarebbe mai successo. Che me ne sarei dovuta andare per non morire. Non di te, ma di illusione. Di dolore.

Adesso sono a metà del fiume. Guardo la riva con la stanchezza di chi vorrebbe sdraiarsi nel letto d’acqua fresca e abbandonarsi alla corrente, per sempre. Ma non posso. Devo passare il guado. Mi volto indietro e vedo cadere ogni sogno, ogni costruzione che credevo solida. Si sbriciola tutto sotto i miei occhi come una casa fatta di polline.

Devo andare ora. Nel nulla che mi attende davanti. Nel tutto che non so nominare.

Puoi sparire del tutto, ora, speranza mia. Compagna di giorni allegri e pieni di fiori in festa. Vai.

Ma io non resto vuota

LaMalaQuercia

ps. Non ho più sperato. Ma ho scritto. E in queste parole ho lasciato una briciola per chi, nel buio, cerca ancora il sentiero. Con amore.


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Pubblicato da LaMalaQuercia

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