
Non tutti gli amori “accadono”, alcuni no, restano sulla soglia, fermi, immobili, lontani solo un respiro dal compiersi : e ti guardano .
Puoi riconoscerli facilmente, perchè non si consumano mai, come una brace sempre accesa ,che brucia piano, ma proprio non riesce a spegnersi, non vuole. Sono silenziosi, dolci, non fanno schiamazzi , non si agitano, ma stanno lì: restano. Si trattengono negli occhi, nel corpo, nelle mani, nella testa; si accucciano perfino nel piccolo spazio silenzioso tra due parole.
Ma non tutto quello che “non è” viene perduto. A volte ciò che non cresce si trasforma, anche l’amore che non si è potuto vivere, che non si è dato né ricevuto, può cambiare la sua destinazione finale e diventare fuoco sacro, voce, scrittura , visione o altro. L’anima ricorda tutto, anche la forma di un amore non nato e quella forma può prendere mille nuove sembianze, mille germogli e persino chi è stato spaventato a morte può sentirlo ancora quando diventa parola, gesto, vibrazione. Chi si è perso può ritrovare la strada e chi si è ammalato può guarire: ciò che nasce da quel vuoto che non si è mai potuto riempire è un varco ancora aperto, un passaggio segreto, un atto d’amore. Il regalo degli amori non nati a volte è la strada che porta alla fioritura.
LaMalaQuercia
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Riflessione molto intima che induce all’ottimismo.
Temo però che quel senso di vuoto difficilmente possa trasformarsi e prevalere definitivamente sul rimpianto per un amore mai consumato.
Quel rimpianto resta lì e brucia sotto la cenere
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